18 Dic Avvistata noia formativa… Si salvi chi può…
[p]Come coinvolgere oggi le persone? Come attrarle verso l’obiettivo della formazione? Come ingaggiarle verso il miglioramento e la crescita personale? Come superare il pregiudizio verso la formazione, per molti interessante ma distaccata dalla realtà? Come superare la noia formativa? La sfida è proporre soluzioni nuove per l’apprendimento, che riescano a innescare un movimento …[/p]
[p]Il Formatore entra in aula, denso di contenuti, ha con sé materiali di approfondimento futuristici, uno zaino stracolmo di invitanti gadget formativi, è entusiasta del nuovo corso. Sa che è utilissimo per quel target, è in linea con quanto richiesto dall’azienda, è innovativo. In altre parole: ci sono tutti gli ingredienti per un successo… Ma l’adrenalina lascia ben presto spazio a una forte sensazione nostalgica. I partecipanti entrano distrattamente in aula, con lo sguardo perso nei loro device digitali all’ultimo grido, si informano sull’orario di conclusione del corso e chiedono di uscire anticipatamente per un’urgenza assolutissimamente improcrastinabile. Attendono l’inizio del corso, firmano il registro presenze con un gesto.[/p]
Avvistata noia formativa. Si salvi chi può … Come superarla?
[p]Decine di anni fa, la formazione era considerata un benefit e le persone vi si approcciavano come tale. Si è cominciato poi a vederla come un rimedio (medicina o placebo?) e in molti hanno cambiato atteggiamento. Oggi, purtroppo, la formazione in azienda torna ad essere considerata come il male minore, spesso una distrazione da un lavoro di per sé insopportabile, ma in ogni caso inevitabile. Allora la sfida del Formatore non può essere più legata al contenuto: dichiararsi detentori di un sapere non è più sufficiente, le conoscenze sono disponibili su web, condivise, wikipedia è in agguato, il rischio è che tutti ne sappiano sempre più di tutti gli altri. Non può essere legata allo show: le capacità istrioniche dei Formatori hanno perso d’appeal, dopo aver rappresentato la rivoluzione anti-slide, oggi il Form.Attore rischia di essere anacronistico, una pantomima del passato.[/p]
[p]Per vincere sulla noia formativa, la sfida del Formatore è essere utile nel qui ed ora, entrare in punta di piedi nella vita delle persone per trovare un link, un contatto con i loro problemi, fatti di figli adolescenti o adulti incompiuti, compagni e compagne insoddisfatti, responsabili irresponsabili, aziende in preda a fenomeni patologici di insufficienza organizzativa, aspettative frustrate verso un futuro già sbiadito, visione di sé appannata e compromessa…
Il Formatore che riesce a creare questa misteriosa alchimia:
- integra e personalizza il contenuto con la sua esperienza di individuo che pensa, vive, lavora, progetta, sogna
- accoglie i punti di vista delle persone con lo sguardo di uno scienziato ingenuo, osservatore che tollera la complessità e le contraddizioni
- stimola metodi di pensiero orientati alla simplexity, cioè alla ricerca di soluzioni semplici e sostenibili
- propone vie d’uscita attraverso la consulenza d’aula, focalizzata sulle istanze delle persone, a volte, anche a discapito del contenuto previsto
Integrare. Accogliere. Stimolare. Proporre. Queste le uniche leve.
In altre parole, la speranza di sopravvivenza è esclusiva per il Formatore che costruisce e ricostruisce l’intervento formativo in itinere, con le persone e per le persone, senza dispensare soluzioni precostituite, coniugando sempre la dimensione personale, con quella di ruolo, organizzativa, culturale e sociale, in una prospettiva temporale a breve-medio-lungo termine.
Per superare la noia formativa, è necessario supportare e accompagnare le persone in un faticoso percorso di recupero della visione. Questo è il movimento da innescare.
Uno degli Innova-Lab Contatto va alla ricerca di soluzioni innovative per l’innesco dell’apprendimento, che vadano oltre le metodologie attuali, in presenza oppure virtuali. Segui il progetto Edu Series e se vuoi approfondire scrivici su info@incontatto.it
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