12 Set RI-PARTIAMO. LENTA-MENTE.
C’era una volta un vecchio proverbio, e ancora c’è. E recita: “Chi va piano, va sano e va lontano!”.
Da piccolo ho sempre ragionato su questo proverbio. I miei pensieri si moltiplicavano intorno al tema della velocità e io pensavo alle macchine veloci o… ai centometristi! 🙂
Paradossalmente, più mia nonna mi ripeteva questa frase, più io pensavo al contrario. Pensavo a quanto fosse bello chiedere a mio padre di sorpassare o accelerare mentre eravamo in auto, o di come fosse soddisfacente correre più veloce di mio fratello, durante una partita a calcio, sul prato vicino casa.
Ogni tanto, ricordo che ci tornavo su. Forse per il potere della rima, forse per le tante volte in cui sentivo ripeterlo, forse perché qualcosa mi diceva che un significato più profondo c’era.
Un adulto sa che questa frase non è riferita alla velocità in senso fisico, perché in realtà ci ricorda semplicemente che non sempre il modo funzionale per raggiungere grandi obiettivi e nuovi risultati è quello di agire con fretta e rapidità. Al contrario, spesso la calma e la tranquillità di progettare bene alcune mosse ci porta in modo più efficiente, verso obiettivi ancora più grandi.
Voi, come siete ri-partiti, in questi primi giorni di settembre?
Correndo dietro alle tante attività rimaste in sospeso durante l’estate, oppure prendendo un giorno in più, per progettare le attività, analizzando strategicamente dove e come spendere le energie?
Al titolo di questo articolo, come al proverbio, si può dare una lettura più profonda o meglio, modificata ?. In realtà, l’invito non è quello di RIPARTIRE LENTAMENTE, ma di PARTIRE CON LA MENTE!
Che cosa significa?
La modalità di affrontare il raggiungimento di obiettivi o la risoluzione dei problemi di cui voglio parlare, appartiene all’Approccio Strategico del Prof. Giorgio Nardone. Lo stratagemma alla base è: “Partire dopo per arrivare prima”.
Spesso la nostra risposta ai problemi è di tipo “reattivo” e quindi ci porta a reagire a determinate situazioni, nel modo che a noi sembra più veloce, ma che spesso rischia di diventare disfunzionale e di alimentare ancora di più il problema.
Partire dopo, per arrivare prima significa partire facendo prima dei piccoli passi ragionati, usando la mente, per poi arrivare più lontano di chi è partito correndo, senza guardare alle possibilità che aveva intorno.
Il primo passo da compiere in questo cammino (metafora a me cara, proposta nei precedenti articoli), che mi aiuta a rendere l’idea dell’agire per piccoli passi, è quello di studiare il problema, raccogliendo quante più informazioni specifiche possibili, per capirne il funzionamento e – attenzione! – non la causa.
Riuscire a farsi un’idea chiara di come funziona il problema potrebbe già consentirci di guardare la situazione da un punto di vista nuovo e diverso che nella fase “reattiva” non ci sembrava possibile.
Possiamo dunque entrare nella fase “attiva”, quella in cui AGIAMO e NON REAGIAMO!
Settembre è sempre il mese dei buoni propositi o dei nuovi obiettivi. Ma anche il lunedì di ogni settimana lo è. Pensiamo che guardare questi momenti come quelli “giusti” possa favorire il passaggio delle nostre intenzioni ad azioni. Quello che ci serve però, è proprio la capacità di andare in azione, di agire.
E se ogni volta che vogliamo fare qualcosa di diverso, prima di affrontare nuove sfide, riuscissimo a porci la domanda: perché no?
Spesso siamo convinti che le nostre motivazioni per non andare in azione siano valide e siano il reale impedimento a risolvere i problemi e raggiungere obiettivi.
Perché – invece – non provocarci, chiedendoci:
- “Perché no?”
- “Perché non puoi fare questa cosa? Dammi delle valide motivazioni!”
Probabilmente, se abbiamo fatto una buona indagine della situazione/problema, ci verranno alcuni dubbi su quanto abbiamo fatto fino ad ora e su come abbiamo reagito e non agito. Allora, forse potremmo rispondere in modo diverso a questa domanda, e riuscire ad eliminare quelle motivazioni che non sono ostacoli oggettivi per la nostra REALIZZ-AZIONE.
Che ne dite, è giunto il momento di tornare a correre… ops! Camminare!? 😉