#paroleDIcontatto – Origami

#paroleDIcontatto – Origami

Presenza. Origami è l’arte di piegare la carta. La parola deriva dal giapponese Oru – piegare – e da Kami – carta. Il significato s’intreccia con la spiritualità Zen: Kami vuol dire anche spiriti, divinità. Piegare a lungo la carta e concentrarsi sulla forma che si sta piegando, porta a sospendere il pensiero razionale: il dialogo interiore si attenua, l’attenzione resta in contatto esclusivo con il momento presente. Una leggenda giapponese narra, che se confezioni mille gru di carta, ottieni un Senbazuru che ti consentirà di esaudire il tuo più grande desiderio.

Impermanenza. Origami è entrato tra i miei preferiti nella playlist #resistenzaculturale in quarantena. Per caso, ho preso un foglio di carta e seguendo un tutorial, ho iniziato a piegarlo. All’inizio è andata così così. Poi ho intravisto forme meravigliose: piccole possibili preziose sculture colorate tra le mie mani. La forma del modello cambia dall’inizio alla fine. Lo crei e lo aspetti. Ogni piega anticipa il progetto finale: servono pazienza e fiducia. La sostanza modesta del foglio – invece – non cambia mai.

Interdipendenza. La forma Origami è il risultato di una sequenza definita di pieghe, in relazione propedeutica tra loro. Da un foglio di carta quadrato – in base alle pieghe scelte e necessarie – l’Origami prende forme diverse. Così un vissuto – tra le sue pieghe – rivela diverse possibili e necessarie geometrie mentali. È decisivo scegliere la sequenza di pensieri e di azioni con cui restare in contatto. Per dare forma – oppure no – a mille piccole gru.

Comincia adesso 🙂

Alessia De Carli
adecarli@incontatto.it