#skillpills – InTeam – Tra vecchi e nuovi bisogni

#skillpills – InTeam – Tra vecchi e nuovi bisogni

Nel post precedente abbiamo visto che la definizione di teoria dei gruppi insiste sulla connessione tra la dimensione psicologica, collettiva e sociale condizionata dal periodo di pandemia Covid-19 e dall’attuale situazione di never normality. 

Gruppo/gruppo di lavoro/lavoro di gruppo

Proviamo ancora a riflettere su una serie di possibili definizioni, a partire da quelle proposte da G.P Quaglino, S. Casagrande, A. Castellano, cercando collegamenti e attivando domande di riflessione rispetto al momento attuale.

  • Il gruppo è inteso come una pluralità, in interazione, con un valore di legame, che ne determina l’emergenza psicologica… pluralità, interazione e legame producono a loro volta la sua emergenza sistemica. Quali sono le nuove modalità per creare legami e interazioni, rispetto all’emergenza psicologica e sistemica di questi ultimi due anni?
  • Il gruppo di lavoro è soggetto diverso dal gruppo: mentre un gruppo è una pluralità in interazione, un gruppo di lavoro è una pluralità in integrazione, che tende all’integrazione dei suoi legami psicologici, all’armonizzazione delle uguaglianze e delle differenze. Il percorso dall’interazione all’integrazione ha cambiato e cambierà le caratteristiche interne del soggetto-gruppo e le sue relazioni con l’ambiente: come si manifesta questo cambiamento, in una condizione di never normality?
  • Il lavoro di gruppo è accompagnato da un processo di definizione progressiva, di costruzione di confini precisi, di strutturazione di posizioni reciproche… è un sociale articolato, di dimensioni definite, quello al cui interno si pone il gruppo di lavoro come attore autonomo ma interdipendente. Come è cambiata in questi anni l’immagine che le organizzazioni hanno del lavoro di gruppo? Viceversa, il gruppo come vede l’organizzazione? Prevale una percezione di maggiore autonomia? Oppure è ancora forte la dinamica del controllo, anche se mascherata da interdipendenza? Quali sono le nuove modalità di pianificazione delle attività, di svolgimento del lavoro e di gestione delle relazioni all’interno dei gruppi?

Nuovi bisogni psicologici

Oggi, ancora di più rispetto al passato, il fattore psicologico centrale nella relazione soggetto/gruppo è il bisogno: 

  • di esprimersi (autonomia, differenziazione, creatività), come logica conseguenza dei periodi di lockdown, distanziamento e smart-working;
  • di reprimersi (adattamento, dipendenze, fare parte), come conseguenza del periodo di isolamento, della percezione di solitudine, della mancanza di relazioni e delle nuove modalità di condividere e collaborare attraverso strumenti e tool digitali. 

Gli individui, oggi, al loro ingresso in un gruppo, esprimono i loro nuovi bisogni, e il rapporto che hanno con essi, con le emozioni, i pensieri e i comportamenti, ma  soprattutto con le attese di soddisfazioni. La ricerca di soddisfazione è una conferma della ricerca di una nuova identità. Ne deriva un’interpretazione dei fatti psicologici del gruppo secondo le coordinate che orientano la soddisfazione dei nuovi bisogni umani, scaturiti dal periodo di pandemia, distanziamento e smart working.

Livelli e funzioni

Il tema dei bisogni psicologici chiede quindi un ulteriore approfondimento relativo alla contestualizzazione dei livelli e delle funzioni presenti in letteratura:

  1. Membership – Rappresentazione mentale che permette di identificare il gruppo come opportunità per la soddisfazione dei nuovi bisogni individuali (stima, unicità, affermazione, autonomia, sicurezza, ordine, contribuzione, ecc.) e di esercitare una forza centrifuga
  2. Groupship – Unità sovra-individuale, rappresentazione mentale che permette di soddisfare i nuovi bisogni del gruppo (senso di appartenenza, esistere, essere contro, sacrificarsi, innovare, distinguersi, ecc.) e di esercitare una forza centripeta
  3. Leadership – Funzione che bilancia membership e groupship, esprime il bisogno di un equilibrio diverso; presidia sia la soddisfazione dei nuovi bisogni individuali, sia di quelli del gruppo; permette alle forze che spingono alla differenziazione e all’omologazione di formare un insieme armonico, in equilibrio verso l’integrazione e in linea con i costanti mutamenti di scenario dominati dall’approccio al lavoro ibrido e dalla condizione sociale di never normality.

Nel prossimo post prenderemo in considerazione il nuovo modello individuo-sociale organizzato e le sue dimensioni.

Teniamoci #inContatto! 🙂

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