26 Mag Fare team di valori
I valori come integratori del gruppo
Quello che segue è un confronto serio e insieme giocoso tra un coach ed una counsellor, Mauro e Alessandra, su un’esperienza in atto con un gruppo di dirigenti di un’azienda di servizi.
Abbiamo voluto misurarci su quattro passi significativi, per capire e sviluppare tutto il lavoro fin qui fatto e ancora da fare. Abbiamo voluto interrogarci e stimolarci tramite delle domande, che sono come l’acqua per la pianta nel processo di coaching e di facilitazione.
Intanto ecco i quattro passi:
- il senso del percorso (l’idea)
- la sfida
- il laboratorio (dei valori)
- i cantieri
Allora Ale, eccoci! Abbiamo condiviso un’esperienza interessante di un percorso che parte da lontano e che so ha richiesto vari momenti di lavoro.
Voglio riprendere con te i quattro passi e farti alcune domande, che ritengo siano uno stimolo per noi e per chi ci leggerà…
Sull’idea: cosa ha fatto nascere tutto questo e cosa ci dirà che stiamo andando nella direzione voluta?
Beh… questo percorso nasce da tre domande chiave che si è posto il gruppo, per affrontare le sfide di un mondo che cambia… Chi vogliamo diventare? In cosa crediamo? Cosa faremo per arrivarci? A mio avviso, queste sono domande “generative” in grado di innescare un movimento e questo è già un primo risultato importante…
La sfida: per che cosa ci stiamo veramente impegnando e che cosa porteremo sicuramente a casa?
Provo a rispondere con tre parole chiave: identità, valori, metodi.
I valori: secondo te, i valori individuati quanto sono significativi del gruppo dei dirigenti e… quanto lavoro c’è da fare per integrarli?
I valori sono stati scelti attraverso l’integrazione di tutti i punti di vista, ma il lavoro più difficile sarà quello di dargli senso e “corpo” nell’esperienza di tutti i giorni… A cominciare da tre Cantieri di sviluppo… Tre idee concrete sulle quali il gruppo manageriale si cimenterà. È questa la sfida che ci aspetta!
I cantieri: in cosa ci dovremmo fortemente impegnare, per far camminare i valori e sostenere lo sviluppo di un gruppo integrato?
Penso che il nostro impegno come facilitatori di questo gruppo sarà quello di sostenere il “sogno”, con metodi e spunti pratici in grado di dare un carattere di concretezza alle idee.
Mauro, passiamo a te, dopo che mi hai bersagliata con queste belle domande, te ne faccio io due, la prima: “Che senso ha per te lavorare sui Valori?”
La prima risposta che mi salta in mente è una domanda: “senza valori qualcosa può veramente avere senso?“. E per avere senso intendo dare significato, orientare, produrre un sentire e la coscienza di sé nelle persone. Noi come coach sappiamo che quando il coachee (cliente) ha qualche difficoltà nel portare avanti i suoi impegni per l’obiettivo, può voler dire che in sé non è convinto del tutto o sente un disallineamento con i suoi valori. Proprio per questo, quando ci parla del suo obiettivo, gli chiediamo: “che cosa ricaverai raggiungendo questo obiettivo?“, e ancora: “… e questo, che cosa ti darà?“… Andiamo in casa sua per veder le cose a cui tiene veramente, a cui non saprebbe rinunciare. Ecco, valore ha origine dal latino valere: aver merito, pregio, essere forte. I valori ci danno forza, ci fanno sentire di pregio e meritevoli. Quindi, per risponderti, i valori sono basilari per dare energia, convinzione e continuità a ciò che facciamo. Rappresentano una base interiore della nostra vita e agiscono sui nostri comportamenti, sulle nostre azioni, sulle relazioni che abbiamo. Conoscere bene quali valori ci guidano, ci permette di fare scelte convinte e azioni coerenti. La sfida che noi stiamo portando avanti con il gruppo di manager che seguiamo, secondo me, è proprio quella che i valori che si sono dati, siano valori in cui si riconoscono, cioè che abbiano un significato impegnativo per loro. Questo darà successo ai loro obiettivi futuri.
La mia seconda domanda è più una condivisione: raccontaci l’esperienza che abbiamo vissuto col gruppo, dal tuo punto di vista…
Per me l’esperienza è stata divertente e significativa, nel senso che ha avuto una sua leggerezza data dal microcontesto, ed ha però messo le basi per una maggiore integrazione e fiducia nel gruppo dei manager. La percezione iniziale è stata di un gruppo che, pur avendo condiviso sulla carta dei valori comuni, non li aveva ancora ‘masticati’, pertanto non era ancora avvenuto il processo digestivo, e ancor meno quello ‘nutritivo’. Beh, il lavoro fatto con loro, a cominciare dagli esercizi di preparazione e riscaldamento sulla voce. Passando per la preparazione a coppie dei copioni e alla scelta dei burattini o marionette e delle musiche e luci con cui rappresentare i singoli valori scelti. Per arrivare alle prove generali e alla ‘prima’. E’ stato un crescendo di impegno e partecipazione, e l’intensità degli applausi a fine di ogni piece lo ha testimoniato.
Una voglia di starci e cominciare a ‘vedere’ un senso comune del fare, per ora a partire dai burattini o dalle marionette, gli uni mossi direttamente dalla mano, le altre tramite i fili… Ciò mi suggerisce una analogia (rischiosa?): se i nostri manager hanno quasi totalmente scelto i burattini, allora hanno deciso di agire direttamente i loro valori, di esserne ‘manager’ (dal latino manu agere, condurre con la mano), anziché farsi agire indirettamente come con una marionetta. Un segnale significativo per il prossimo passaggio dal laboratorio ai cantieri, dove sarà basilare generare azioni che costruiscano dai valori, integrazione e risultati positivi e durevoli.