#BasicSkill – [3] Digital competences and mindset

#BasicSkill – [3] Digital competences and mindset

In questo post esaminiamo la terza competenza individuata tra le basic skill fondamentali per lo sviluppo personale dell’individuo. Si tratta delle digital competences and mindset. 

Nell’ultimo post abbiamo visto come l’e-learning renda la formazione accessibile per chiunque, da qualsiasi luogo. Una formazione continua, in evoluzione e coinvolgente alimenta un mindset digitale e innovativo, promuovendo il costante miglioramento e potenziamento delle proprie competenze e delle risorse creative per l’innovazione.

Una vita on life: spazi digitali di apprendimento

Le tecnologie digitali sono infatti tra gli oggetti che esprimono la cultura in cui siamo immersi e con i quali dobbiamo interagire. Occorre chiedersi, però, se sono solo strumenti attraverso i quali interagiamo con il mondo o, piuttosto, sono fattori che cambiano il modo in cui interpretiamo il mondo e ci relazioniamo con gli altri.

Quali competenze per vivere on life?

Internet e i dispositivi mobili sono parte della nostra vita, mediano il modo in cui gestiamo le relazioni, facilitano il nostro essere perennemente connessi always-on, permettono la frequentazione di spazi digitali e realizzano il fenomeno dell’essere on life (1) in cui il digitale entra nel mondo fisico creando una realtà unica fisica e digitale. È sempre più rilevante che le persone, non solo i nativi digitali, esercitino la propria attitudine ad allenare alcune competenze: 

  1. gestire e integrare ambienti reali con ambienti virtuali
  2. integrare nuovi modi di lavorare, prima solo raramente implementati nelle organizzazioni, e da cui ora non si vorrebbe più tornare indietro
  3. gestire l’interconnessione tra i sistemi e comprendere l’importanza e i rischi connessi alla gestione dei dati
  4. accedere con facilità e pensiero critico alle informazioni a livello globale, al di là dello spazio e del tempo
  5. gestire la presenza pervasiva della tecnologia nella propria vita

Spazi formativi tridimensionali 

Nell’apprendimento e nella formazione l’avvento della tecnologia digitale agisce sia sull’innovazione dei linguaggi – e sullo svincolo dalle dimensioni spazio-temporali dell’essere in presenza o online – sia sulla metodologia, che diventa libera di svilupparsi in nuovi ambienti, caratterizzati da tre dimensioni chiave: 

  • fisica
  • digitale (ambienti virtuali, laboratori remoti, risorse digitali informative e fattuali, ecc.) 
  • dell’interazione sociale

Al centro del processo ci sono la persona, le sue necessità e i contesti in cui le cose accadono. 

Digital mindset nella never normality

Il nuovo ambiente in cui ci troviamo, l’Infosfera di apprendimento, consente un agire formativo con tante differenti modalità, formali e non formali, ma richiede una nuova cultura, un nuovo mindset e nuove competenze. È cambiato il contesto di apprendimento e di formazione, ormai distante da quello dell’epoca industriale. Alla base della nuova formazione c’è la consapevolezza che l’apprendimento non è più cumulativo, come nel passato, quando ogni nuova conoscenza ed esperienza si sommava alle precedenti e valorizzava il curriculum delle persone. Nella never normality, che prevede accelerazioni, salti, rotture e cambiamenti radicali, ci troviamo, infatti, di fronte alla necessità attivare rapidi apprendimenti di mondi nuovi e sconosciuti. Disapprendere, per lasciarsi alle spalle credenze, abitudini e modelli consolidati dall’esperienza, è allora una delle nuove abilità da allenare, per acquisire l’agilità e la velocità necessarie. 

In sintesi

La crisi della formazione tradizionale è strettamente connessa, quindi, alla caduta di un’autorità basata prevalentemente sul potere della conoscenza, potere venuto meno nel mondo digitale, dove le informazioni sono sovrabbondanti, gratuite, di valore, anche se talvolta false e manipolative. È intuibile che il mondo della formazione potrà adottare invece l’autorità del metodo, cioè il metodo di apprendere e far apprendere nell’Infosfera. La sfida della società della conoscenza richiede, per formarsi, per lavorare e per ogni esigenza della propria vita, di rapportarsi a un sapere caratterizzato da dinamicità, complessità, distribuzione e globalizzazione. (2)

Per i sistemi formativi nuovi obiettivi sembrano guidare la ricerca e l’innovazione: 

  • promuovere la formazione sugli strumenti e sulle metodologie (soprattutto digitali) 
  • rendere i processi di apprendimento sinergici con quelli che hanno luogo spontaneamente, al di fuori dei contesti istituzionali, soprattutto nel Web

Nel prossimo post, vedremo come in questo processo di cambiamento, siano indispensabili alcune competenze quali l’Initiative and indipendent thinking. 

A presto!

(1) Espressione coniata dal filosofo Luciano Floridi
(2) Bearzi Francesco; Colazzo Salvatore, New WebQuest. Apprendimento cooperativo, comunità creative di ricerca e complex Learning nella scuola di oggi, Ed. FrancoAngeli, 2017
Foto di Google DeepMind: https://www.pexels.com/it-it/foto/18069696/
Team inContatto de carli
DC.ALESSIA@GMAIL.COM


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