15 Giu Allena la creatività parlando in Gibberish!
Essere creativi significa in primo luogo fare qualcosa di insolito… d’altra parte, per quanto insolita, l’idea deve essere abbastanza logica perché la gente possa prenderla sul serio.
Howard Gardner (psicologo)
Come riportato in un mio precedente articolo sulla Minfulness, il World Economic Forum considera la creatività una delle 10 competenze da allenare, per fare la differenza sul lavoro. Diversi studi hanno inoltre evidenziato quanto sia importante nutrirla per essere più produttivi. I risultati del rapporto State of Create del 2016 – elaborato dall’azienda Adobe – confermano che le persone e le aziende che puntano sulla creatività, hanno più successo.
In ambito lavorativo, il pensiero creativo permette di risolvere più efficacemente i problemi quotidiani, trovare soluzioni innovative ed elaborare migliori strategie di azione, allenando a pensare in maniera divergente.
A prescindere dalle tecniche e dagli strumenti che possono essere utilizzati in azienda, per favorire approcci innovativi e creativi (es. brainstorming, storytelling, ecc.), è importante che ognuno di noi provi a dedicarsi ad alcune attività, che mirano a stimolare il pensiero creativo, per aggiungere valore e significato a ciò che facciamo ogni giorno.
I bambini nutrono la propria creatività in maniera spontanea, attraverso il gioco. Noi adulti – invece – spesso ce ne dimentichiamo. Questa riflessione è nata in una sessione di Yoga della Risata, durante la quale ho sperimentato sulla mia pelle, che una delle modalità più immediate per stimolare la creatività è lasciarsi andare, provando a tornare bambini per un po’, immergendosi – appunto – in una dimensione ludica.
Durante questa sessione, ho scoperto il Gibberish, un utile strumento per potenziare la comunicazione in maniera divertente.
Gibberish (borbottio) è un termine inglese e indica un linguaggio che utilizza suoni simili a parole e che non ha alcun significato reale. È impiegato anche dagli artisti nei corsi di recitazione ed è stato utilizzato in letteratura dal noto scrittore Lewis Carroll, che ha scritto in Gibberish la poesia nonsense “Jabberwocky”. Apparentemente banale, l’uso di questo strumento racchiude in sé la semplicità dell’esser puri, senza filtri né condizionamenti: il Gibberish è considerato un linguaggio universale, poiché accomuna tutti, indipendentemente dalle origini geografiche. È lontano da un contesto giudicante e pensante, perché non conferisce alle parole alcuna interpretazione, ma aiuta ognuno di noi a connettersi con la propria parte più arcaica e istintiva.
L’obiettivo è comunicare con l’altro attraverso il corpo, esprimersi pienamente.
Simulare una litigata in Gibberish, per me è stato davvero sfidante!
Queste le aree su cui il Gibberish mi ha permesso di lavorare:
- consapevolezza del corpo e degli stati d’animo
- gestione delle emozioni
- gestione degli imprevisti
- assertività
- creatività
- respiro
- concentrazione
- empatia verso l’altro
- ascolto
- spontaneità ed autenticità
Il Gibberish mette alla prova, perché costringe ad uscire fuori dalla propria zona di comfort: attiva i muscoli della gola, del viso, della pancia e permette di stare nel qui e ora. Stimola la risata, allenando l’abilità di ridere, al di là delle situazioni che stiamo vivendo. Come la risata, il Gibberish è considerato uno strumento catartico: aiuta a liberarsi delle angosce e a rilasciare tensioni ed ansie. È utile anche per allenarsi a superare la paura di parlare in pubblico e per lavorare sulle varie dinamiche dell’utilizzo della voce (es. tono, ritmo, timbro e volume).
Questo strumento non ha regole, ma lascia una totale libertà di comunicazione, permette di focalizzarsi sul sentire e può essere utilizzato a scopo meditativo, se unito ad altre pratiche. Il Gibberish insegna a capire che se non ci prendiamo troppo sul serio, se affrontiamo le situazioni della vita con il giusto stato d’animo, è possibile affrontare gli ostacoli con un approccio più consapevole.
Quando ci sentiamo bloccati o intrappolati nei nostri pensieri, proviamo a immergerci nel Gibberish anche solo per 15 minuti: il risultato sarà… insolito, creativo e sorridente! ?