14 Ott NutriAMO la mente – A tavola con Riccarda Zezza
Incontro con Riccarda, una donna, mamma e imprenditrice che ha scelto di rompere lo schema diadico della scelta tipicamente femminile tra famiglia (piano A) e lavoro (piano B). Nel suo progetto imprenditoriale innovativo, le competenze genitoriali sono trasformate in competenze di leadership e di cambiamento.
Eh sì, Riccarda è una persona che rompe le scatole. Ma in senso buono. Nel senso che lo fa di mestiere.
Donna, mamma, imprenditrice, ex manager d’azienda che fa la scelta, qualche anno fa, di rompere lo schema diadico della scelta tipicamente femminile, tra famiglia+figli e lavoro+carriera.
Essere sballottata tra il piano A e il piano B a Riccarda stava stretto.
Ha impiegato del tempo per definire la sua terza via, il suo Piano C. In un primo momento si è trattato di un progetto imprenditoriale dedicato alle mamme: uno spazio di co-working che potesse accogliere mamme a lavoro, con figli al seguito. Da una serie di valutazioni imprenditoriali, appunto, Riccarda si rende presto conto del fatto che il suo Piano C non funziona.
Di nuovo una scelta: rimanere dentro un’idea (bella) che dimostrava una sua fragilità come business oppure tornare indietro?
Di nuovo il bivio, fra piano A e piano B. Ancora una volta Riccarda sceglie il Piano C e insieme alla collaborazione di Andrea Vitullo nel 2014, scrive il libro Maam, Maternity as a Master, che diventa il testo guida di un nuovo progetto imprenditoriale per Riccarda.
Maam è il modo attraverso il quale Riccarda propone alle aziende un percorso di cambiamento in cui le competenze genitoriali diventano la base per costruire pratiche di leadership: la maternità è un MASTER che rende più forti uomini e donne.
Conoscere e approfondire la storia di Riccarda non è difficile: i suoi TED sono fra i più visualizzati, il suo libro è notissimo, molte aziende in Italia si stanno avvicinando al suo progetto. E Riccarda è spesso in viaggio, in movimento: spesso si trova a raccontare che cosa significa essere mamma al lavoro, e nel frattempo lo fa.
Organizza la vita per sé e per i suoi figli, gestendo complessità, contraddizioni e imprevisti di una quotidianità a volte schiacciante, che non ha molto a che fare con valori trascendentali e che spesso costringe le persone normali a fare scelte di sopravvivenza.
Quello che mi colpisce di Riccarda è la lucidità e l’acume con il quale espone le sue idee: si vede che si fida delle sue idee, perché sa bene ciò di cui parla, perché ha vissuto le esperienze di cui racconta e perché suggerisce alle persone di fare scelte coraggiose, come lei stessa a fatto. E più di una volta.
Ad uno sguardo più approfondito, questo è anche il motivo per cui le persone si fidano di Riccarda. La coerenza di quello che racconta con quello che fa è una garanzia per lei e per le sue proposte.
Credo che uno dei motivi per cui Maam sia un progetto di successo è perché è attraversato dall’autenticità della sua inventrice, che per prima ha frequentato quel Master e ha trasformato le competenze genitoriali, in competenze di leadership e di cambiamento.
Mi ricordo bene lo sguardo delle persone che hanno partecipato all’incontro NutriAMO la mente: l’immagine di Riccarda era ben impressa nei loro occhi. Il suo racconto era vero, autentico. Tutti si fidavano di lei.
E lei si raccontava con generosità e fiducia.