26 Mag Le competenze chiave del coaching – #1 Ottemperare alle linee guida etiche e agli standard professionali
Comprendere l’etica e gli standard del coaching e essere in grado di applicarli in maniera appropriata in tutte le situazioni di coaching.
L’essenza del coaching:
liberare il potenziale delle persone
per massimizzare le loro prestazioni.
Aiutarle ad imparare | T. Gallwey
Nel precedente post, ho introdotto una visione d’insieme delle 11 competenze chiave del coaching secondo ICF – International Coaching Federation. Come promesso, oggi approfondirò la prima competenza, con l’intenzione di condividere alcune modalità per declinarla concretamente.
COME?
- Spiego al coachee che cos’è il coaching e che cosa non è il coaching (differenze dalla psicoterapia, dal counseling, dalla consulenza… etc).
- Comprendo e verifico se il coachee porta un aspetto della sua vita, un argomento che è trattabile con il coaching;
- Comunico apertamente che cosa penso in merito alla possibilità di offrire supporto al coachee sulle questioni che porta nel setting;
- Faccio un riferimento ad ICF ed al Codice etico.
METODO
COMUNICAZIONE: trasparente, semplice, chiara, aperta, accogliente…
RISULTATO
- il coachee ha chiarezza in merito a ciò che può aspettarsi da una sessione di coaching;
- si sente a proprio agio, ascoltato, libero di esprimersi, al sicuro.
PER APPROFONDIRE
In “Coaching, Come risvegliare il potenziale umano nel lavoro, nello sport e nella vita di tutti i giorni”, John Whitmore sostiene che
nel coaching il modo in cui si fanno le cose è importante quanto le cose in sé. Il coaching dà risultati perlopiù grazie alla relazione di sostegno tra il coach e il proprio cliente, ai mezzi e allo stile della comunicazione che vengono utilizzati”. È bene spiegare al cliente che egli “non acquisisce i fatti dal coach, ma li attinge al proprio interno, stimolato dal coach. L’obiettivo di potenziare la performance è essenziale: la questione è come ottenerlo al meglio.