3 giorni senza cellulare

3 giorni senza cellulare

Dallo “Sta senza pensier” di Gomorra al come mettere in pratica una sana Ecologia della mente

 

Valigia chiusa, serrande abbassate, chiavi della macchina prese. Sembra esserci tutto! Parto per il week-end da trascorrere tra i monti Abruzzesi e l’amore dei miei cari.

Lascio il Raccordo Anulare alle mie spalle e oltrepasso la barriera di Roma Est. Voglio chiamare i miei genitori e avvertirli che per l’ora di pranzo sarò da loro. Allungo il braccio verso il sedile accanto a me e infilo la mano nella borsa per cercare il mio smartphone. Rovisto, svuoto tutte le cianfrusaglie (si sa che le borse delle donne contengono “vagoni” di cose☺)… ma il telefono non c’è! In quel momento mi torna alla memoria l’immagine di me, a casa, che appoggio il cellulare accanto al televisore, sul libro regalatomi per il centenario della federazione pugilistica italiana. La copertina del libro è nera, la cover del telefono è nera. Si è mimetizzato! La fretta, la disattenzione e… è andata così.

Proseguo il mio viaggio, dopo un istante di “smarrimento tecnologico” iniziale, mi concentro sul significato di quell’episodio e la mia mente va solo su ciò che sto vivendo in quel preciso momento. Accendo la radio e passa la notizia dell’imminente inizio della seconda edizione delle serie televisiva Gomorra. Immancabile la frase cult pronunciata dai protagonisti “sta senza pensier”…

Voglio partire da qui, senza analizzare perché Gennaro Savastano o Ciruzzo utilizzano questa espressione, ma prendere la frase come spunto per raccontarvi il mio personale approccio allo stare senza pensieri!

Si può non pensare? Impossibile!

Il pensiero, per sua stessa natura non è interrompibile, anzi il nostro cervello non riposa mai. Addirittura nel momento in cui ci imponiamo di non pensare, si ottiene esattamente l’effetto contrario. Dominare la mente è una cosa molto complessa, il cervello come tutti gli altri organi, funziona 24h su 24h.

Insomma, dobbiamo rassegnarci, il nostro cervello è sempre indaffarato!

A questo punto, visto che non si può non pensare, quello che ci resta è pensare, ma senza turbamenti, ovvero bonificare la mente e ridurre i pensieri all’essenziale, liberandoli dalle contaminazioni negative e dai vicoli ciechi. Solo così è possibile sentirsi spensierati e leggeri, non con superficialità, ma prendendo le cose per il verso giusto, “depurandole” dalle zavorre che a volte ci costruiamo intorno. Da vocabolario, la spensieratezza è lo stato d’animo di chi è sereno, senza pensieri, noie e preoccupazioni. Su me stessa ho sperimentato, che quando metto la mia mente nello stato “ecologico” spazzando via le negatività, riesco a sorprendermi, tirando fuori idee brillanti, realizzando progetti imprevedibili e mettendo in atto cambiamenti di vita importanti!

Ho ripercorso con la memoria le situazioni e le persone che per me rappresentano un vero e proprio inno alla spensieratezza e voglio, anche attraverso i loro occhi, donarvi un elenco di quelli che mi piace definire come i “mezzi” per stare senza pensieri. Perché a pensarci bene, ogni azione che decidiamo di intraprendere è una sorta di viaggio e in quanto tale, necessita di uno spostamento di prospettiva e di una forma di adattamento al nuovo.

MEZZI DI SPENSIERATEZZA

MUOVITI

Per me la boxe è uno dei migliori toccasana per liberare la mente e per mettermi di buon umore. Lo sport e tutto ciò che mi fa stare in movimento, sono per me fonte di salute e di benessere.

Scegli uno sport che ti piace, aumenta il numero dei passi giornalieri, parcheggia più lontano e fai un pezzo di strada a piedi, scarica le APP sul fitness e prepara un piano di allenamento.

Zio Peppino a 92 anni faceva Tai chi 3 volte a settimana… Insomma, non ci sono scuse!

SPOSTATI

Quando viaggio ed entro in contatto con nuove culture, rimango affascinata dalla diversità che incontro nei visi delle persone e cerco di comprendere le mille sfaccettature della loro realtà.

Organizza un viaggio verso una meta che ti piace. Va bene anche fare dei piccoli spostamenti o una passeggiata per esplorare un nuovo quartiere.

Leggendo il libro “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” il concetto che mi ha colpita è: non conta la destinazione ma il viaggio che si compie per raggiungerla… quindi parti!

SORRIDI

Da un po’ ho deciso di trascorrere il mio tempo libero solo con persone che mi fanno sorridere. Avere intorno gente che fa cose buone alimenta la mia anima e genera in me un flusso positivo di energie, pensieri e azioni.

Prendi dal passato gli insegnamenti migliori, costruisci un futuro a partire da quello che vuoi essere oggi. Vivi nel momento attuale, qui ed ora!

Marco, un mio collega, mi dice sempre “noi siamo le persone che frequentiamo”… Non lasciarti sfuggire chi rende la tua vita migliore!

FAI UNA PAUSA

Quando mi rendo conto che la mia mente sta andando veloce e si affolla di troppi “devo”, ho preso l’abitudine di fermarmi, staccare da tutto (telefono/mail) e immaginarmi come se fossi in un bosco, allo stato primordiale, in cui l’unica cosa che ho è la mia essenza. In questo modo è come se riuscissi a vedere le cose dall’alto e attribuire loro la giusta dimensione.

Rallenta, dedicati pienamente a ciò che stai facendo in quel preciso momento. Goditi un tramonto, un sorriso, un fiore, un riposino.

Devis mi dice che quando è con il parapendio, nel punto in cui lo sguardo dell’uomo si ferma perché da terra non può contemplare oltre, è lì che lui inizia a volare.

A questo punto vi starete chiedendo, come sono stati i 3 giorni senza smartphone? Vi rispondo: una bella esperienza!

Ho fatto un tuffo nel passato, quando tutto sommato si viveva bene lo stesso, senza essere rintracciabili a tutti i costi e in qualsiasi momento. A mio modo apprezzo anche le tante facilitazioni che lo smartphone mi offre, come il navigatore Waze per evitare il traffico di Roma… Banale? No! Un “mezzo” per stare senza pensieri!

Felice spensieratezza a tutti!

mariar.pagliaroli