01 Set #BasicSkill – [2] Learning to learn and continuing to learn
In questo post esaminiamo la seconda competenza individuata tra le basic skill fondamentali per lo sviluppo personale dell’individuo (1). Si tratta del learning to learn and continuing to learn, anche definiti lifelong o continuous learning.
Che cos’è il continuous learning?
Per il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dell’Università e della Ricerca, si tratta di qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale, informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale (2).
Il continuous learning si riferisce a un percorso formativo che prosegue, quindi, lungo tutto l’arco della vita. Nelle sue sfumature semantiche, ammette e comprende anche gli ambiti del learning to learn (imparare a imparare), nonché della formazione permanente. Il lifelong learning è genericamente l’aggiornamento volontario ed extrascolastico delle proprie competenze che muove dalla necessità di rispondere a rinnovate esigenze del mercato del lavoro e della società.
Quale tipo di apprendimento?
Il lifelong o continuous learning riguarda ogni tipo di apprendimento:
- formale, riferito alle attività educative strutturate, organizzate in seno alle istituzioni scolastiche
- non formale, riferito cioè alle attività educative che non riguardano né l’ambiente scolastico né le attività curricolari
- informale, riferito alle attività formative non associate a tempi o luoghi specifici, che permettono all’individuo di acquisire conoscenze, abilità e attitudini dall’esperienza quotidiana (lavoro, famiglia e tempo libero)
Formazione permanente e lifelong learning
Come accennato sopra, il continuing to learn è anche il processo di apprendimento di nuove abilità e conoscenza da integrare nei processi di formazione permanente professionale. La formazione permanente è quindi un segmento del lifelong learning che attiene al mondo del lavoro e, più in particolare, alla formazione dei lavoratori nel quadro di una regolamentazione che si è stratificata negli anni, senza tuttavia essersi strutturata in un sistema organico.
Imparare a imparare è considerato oggi un fattore rilevante per la crescita aziendale, proprio perché rappresenta una leva fondamentale allo sviluppo dell’innovazione. Si prevede che circa 375 milioni di lavoratori saranno costretti a cambiare lavoro o acquisire nuove competenze entro il 2030 (4). Il continuous learning assume pertanto i tratti della necessità, soprattutto nell’era digitale, che impone alle culture aziendali adeguamenti rapidi e progressivi a cambiamenti dinamici e incalzanti da parte del mercato.
Quali vantaggi per le organizzazioni?
Il continuous learning ha eliminato una storica distinzione tra la conoscenza acquisita in contesti di formazione tradizionale e quella acquisita, invece, dall’esperienza quotidiana. Inoltre, il continuous learning porta alle organizzazioni alcuni benefici su fronti e livelli diversi:
- mantiene alto il livello di aggiornamento sia personale, sia professionale (organizzativo/aziendale)
- previene e combatte routine ripetitive e poco creative
- fa emergere nuovi talenti
- rimodula e aumenta costantemente le competenze
- aumenta le probabilità di innovare
- facilita il superamento della naturale resistenza al cambiamento
- aumenta la talent attraction e la talent retention
- migliora il senso di soddisfazione personale e di autorealizzazione delle persone
Continuous learning ed e-learning: quale relazione?
Il principio del continuous learning trova la sua migliore interpretazione nello strumento dell’e-learning. Secondo Elliot Masie (4), la e non è da associare solo alla definizione di electronic learning, ma anche a concetti come everywhere, everyone, evolving, efficient, engaging. L’e-learning è dunque la risorsa e lo strumento privilegiato per incentivare il continuous learning. Le ragioni di questa opzione preferenziale nell’era del digital sono, infatti, intuitive. Il ricorso all’e-learning permette
- un ambiente di apprendimento modulare e personalizzato
- l’erogazione di contenuti specifici
- la frammentazione e la fruizione personalizzata delle sessioni, da device e luoghi diversi
- la facilità di aggiornamento delle piattaforme
- la misurabilità e il monitoraggio delle attività svolte, e l’opportunità di stabilire piccoli traguardi e percorsi studiati secondo schemi di gamification
- condivisione, interazione, scambi e confronto, tutto in tempo reale
Così la formazione diventa accessibile per chiunque, da qualsiasi luogo, in evoluzione e, soprattutto, coinvolgente. Una formazione continua che alimenta un mindset digitale e innovativo, promuove il costante miglioramento e potenziamento delle proprie competenze e risorse creative per l’innovazione.
Sarà proprio questo l’argomento del prossimo post: digital competences and mindset.
A presto!
(1) Studio comparato (2018) condotto da World Economic Forum, Commissione Europea, UNESCO e Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
(2) https://www.miur.gov.it/tematiche-e-servizi/istruzione-degli-adulti/apprendimento-permanente
(3) https://www.mckinsey.com/featured-insights/future-of-work/jobs-lost-jobs-gained-what-the-future-of-work-will-mean-for-jobs-skills-and-wages
(4) Elliot Masie – Corporate Digital Learning Summit del 2017
Foto di DS stories: https://www.pexels.com/it-it/foto/arte-cervello-illustrazione-sfondo-4k-9228382/